E così, cari miei lettori, eccoci nuovamente qui, intenti a fare i conti con la nostra insoddisfazione seriale e con tutti quei buoni propositi per il 2025 che abbiamo già disatteso, dopo esser sopravvissuti per un soffio al Natale e al Capodanno neanche fossimo naufraghi in preda ad un mare in tempesta, avendo come unico appiglio una zattera fatta solo ed esclusivamente di panettoni. I pandori, sia chiaro, non mi piacciono per niente, lasciano quel retrogusto di “errore di comunicazione” che può metterti seriamente a disagio!
Comunque, non so voi, ma io non sono ancora riuscito a mandare del tutto giù le tradizionali abbuffate letali, le domande tanto inopportune quanto puntuali dei parenti e i soliti “a te e famiglia” al sapor di ipocrisia che ancora intasano la casella dei miei messaggi. Le lenticchie mangiate rigorosamente allo scoccare della mezzanotte, poi, non hanno di certo migliorato la situazione ed io, come tutti voi del resto, sono ancora qui a chiedermi quale sarà la prossima catastrofe con cui dovremo fare i conti. Speravo che, con l’arrivo del nuovo anno, qualcosa potesse finalmente cambiare, ma il famoso detto popolare non sbaglia mai:
Chi di speranze vive, disperato muore!
Se queste sono le premesse del 2025, non oso immaginare gli epiloghi
Sono passati ormai 22 giorni da quando abbiamo varcato la soglia del 2025 e di belle novità non se ne vede la men che minima traccia. D’altronde, visto l’andazzo degli ultimi tempi, come sarebbe potuto essere altrimenti? Sciocchi noi ad averlo soltanto pensato! Tra una ciurma di politici che imbarca acqua da tutte le parti e una generazione di idolatranti la cui preoccupazione maggiore pare essere l’eliminazione dei filtri di bellezza dalle piattaforme di Mark Zuckerberg (Dio benedica FaceApp!), quel famoso “peggio” a cui non c’è fine è sempre dietro l’angolo.
Mi auguravo che almeno la nostra ben amata televisione potesse regalarci qualche momento di sana leggerezza (non sia mai che questa possa essere anche istruttiva, lì avremmo chiesto davvero troppo!), eppure perfino il piccolo schermo è riuscito a deludere le mie già basse aspettative. L’unica nota confortante, per quanto insufficiente a rallegrarmi del tutto, è stata il ritorno di C’è Posta per Te, l’intramontabile programma di Maria De Filippi, che da ben 25 anni tiene incollati alla tv milioni e milioni di telespettatori grazie alle sue storie commoventi e non sempre a lieto fine, roba che le buste della regina di Canale 5 potrebbero dare del filo da torcere ai pacchi di Stefano De Martino!
Tutto fumo e niente arrosto?
Cosa che non potrà tornare sicuramente a fare, almeno per ora, l’ex Wonder Woman di Cologno Monzese Barbara d’Urso, dato che le speculazioni su uno suo imminente ritorno in tv sembrerebbero essere, purtroppo, “tutto fumo e niente arrosto”. Un po’ come le stra-sbandierate rivoluzioni piersilviane in quel di Mediaset, dove l’ansia di volersi sbarazzare dei soliti prezzemolini e di quello che in tanti definiscono “trash” non ha fatto altro se non produrre qualcosa di infinitamente peggiore.
È sufficiente guardare a quel che un tempo era il Grande Fratello, il padre di tutti i reality, per rendersene conto. Dico un tempo perché dopo il ripescaggio di soliti noti della scorsa puntata, i peggiori, tra l’altro, a mio avviso che abbiano mai varcato la porta rossa, dovrebbero solamente cambiargli nome! La trasmissione condotta da Alfonso Signorini, in effetti, non solo continua a non macinare ascolti degni di nota, ma prosegue anche (e soprattutto) a proporre tutto ciò che di improponibile si possa trovare in giro.
I soliti noti
Le ex signorine di Non è la Rai Pamela Petrarolo e Ilaria Galassi, ad esempio, tutt’altro che “signore”, avrebbero fatto prima e meglio a restarsene a casa loro, anziché varcare la soglia della dimora più spiata d’Italia, poiché il loro unico merito è stato di quello di riuscire a dimostrare al pubblico chi o cosa NON dover mai essere o diventare dinanzi alle telecamere! A seguirle a ruota la cantante Jessica Morlacchi, che con i suoi improbabili siparietti melodrammatici e ben studiati è stata in grado di regalarci più imbarazzo che pathos. E che dire di quei volti che quelle mura le hanno già vissute, tra cui Stefania Orlando, Eva Gimaldi e Maria Monsè spiccano in particolar modo, c’era realmente una ragione per dar loro una seconda occasione? Chissà, forse perché quel “lasciate spazio ai giovani“, visto il loro andazzo, non ha avuto l’effetto sperato?
Ahimè, sono lontani i tempi in cui il GF poteva considerarsi realmente un esperimento sociale. Adesso, per citare le parole dell’indimenticato Maurizio Costanzo, è solamente una “discarica a cielo aperto”, sebbene lì dentro ci sia gente che non potrebbe essere riciclata nemmeno nell’umido! Perciò, detto ciò, non mi aspetto più nulla, anzi, mi auguro solo di non essere denunciato.
Grazie, alla prossima settimana!
Per rimanere aggiornato sulle ultime opinioni, seguici su: il nostro sito, Instagram, Facebook e LinkedIn