Lo scopone scientifico: Borgata di Roma, inizi anni Settanta. Il tuttofare e trovarobe Peppino (Alberto Sordi) vive con la moglie Antonia (Silvana Mangano) e i suoi cinque figli in una baracca e per sbarcare il lunario svuota anche le cantine. La famiglia è povera ma molto unita così come sono unite le persone della borgata nella quale la coppia vive.
La trama
Da quasi dieci anni i due poveri disgraziati giocano una serie di partite ad un antico gioco di carte dal nome lo scopone scientifico insieme ad una coppia di anziani americani: la signora anche detta la ‘vecchia’ (Bette Davis), una miliardaria capricciosa rimasta da poco invalida e costretta su una sedia a rotelle e il suo fedele maggiordomo George (Joseph Cotten).
Ogni volta che Peppino e Antonia vengono invitati alla villa, la vecchia dona loro un milione di lire per giocare a scopone, per poi riprenderseli alla fine di ogni serata.

Antonia, giocatrice esperta sin da bambina in coppia con suo nonno, è corteggiata da un noto giocatore di professione di nome Righetto detto ‘er baro’ (Domenico Modugno) e lavora in un negozio di automobili come donna delle pulizie.
La figlia maggiore della coppia, Cleopatra (Antonella Di Maggio) è claudicante ed è l’unica a non lasciarsi incantare dalla brama di denaro che ogni anno invade tutta la borgata. Persino Armando Castellini detto ‘il professore’ (Mario Carotenuto) dà una serie di consigli a Peppino per cercare di battere la vecchia signora a carte.
Tutto cambia quando finalmente, dopo otto anni, la coppia inizia a vincere, spezzando, per la prima volta, un meccanismo perverso nel quale i due disgraziati sono invischiati.
I sogni dei più poveri ne “Lo scopone scientifico” di Comencini
Luigi Comencini mette in tavola come uno chef di primordine un film per tutta la famiglia che può sembrare una commedia ma che si rivela fin da subito uno spaccato molto triste di una Roma nostrana molto povera, quella della borgata, della miseria e dei sogni dei più poveri.
Comencini si concentra, quindi, sugli invisibili e sulle speranze di un’intera borgata. I quattro personaggi principali sono costretti a fare un gioco al massacro lottando come gladiatori all’interno dell’arena. Solo l’astuzia, l’intelligenza e ovviamente un pizzico di fortuna possono cambiare le sorti di Peppino e Antonia.
Non mancano le situazioni bizzarre e divertenti. Basti pensare alla sorella di Peppino, Jolanda (Luciana Lehar) che lavora come prostituta e che alla notizia della grande vincita abbraccia e bacia il prete della zona in modo decisamente inappropriato ma divertente.
Il cast
Primari di prim’ordine
Alberto Sordi, mattatore per eccellenza, in questa pellicola si trasforma e fa ricorso ai suoi stratagemmi e manierismi per fare breccia nel cuore dello spettatore. Più volte, infatti, alterna momenti ‘divertenti’ (battute ed espressioni in romanesco) a momenti molto tristi e pieni di umanità (quando parla con la figlia Cleopatra circa il suo possibile intervento in Svizzera).
Silvana Mangano è una spalla perfetta, espressiva e reduce dal post neorealismo italiano, attrice feticcio di Pasolini e di Visconti, in Lo scopone scientifico è una donna che ride poco ma piuttosto sorride come la Gioconda. Alta, fiera e consapevole della propria condizione, cercherà fino alla fine di ottenere un riscatto dalla vita.

Bette Davis, attrice veterana, pluripremiata, ricalca un po’ i suoi personaggi più celebri con parrucca bionda, occhiali da vista, sigaretta sempre accesa e carrozzella al seguito. Viziata, “vinciticcia” e miliardaria, gioca per il gusto di vincere sempre e non si arrende mai.
Joseph Cotten, forse in un ruolo poco convincente, è comunque un attore brillante e fa da contraltare alle follie della Davis.
Comprimari inaspettati
A chiudere il quartetto di primari e comprimari, un inaspettato Domenico Modugno dal forte accento siculo e dal vestito sempre perfettamente pulito e sistemato. Modugno sembra molto credibile nel ruolo di Righetto e anche il suo interesse per il personaggio interpretato dalla Mangano è sincero.
Un plauso anche ai figli dei due poveri protagonisti che lavorano insieme allo zio Osvaldo (Ennio Antonelli) alle pompe funebri e per aiutare la famiglia preparano i fiori e fanno la barba ai defunti prima di essere chiusi nella bara.
Lo scopone scientifico non ebbe grande distribuzione all’estero sebbene oggi la critica lo consideri un caposaldo del cinema italiano e uno spaccato della società romana degli anni Settanta. Un film che vi farà ridere, piangere ma che non dimenticherete tanto facilmente per i numerosi colpi di scena.
Buon film e buona giocata.
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