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Chi ha paura delle streghe? (1990), un classico della cinematografia con Anjelica Huston

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Chi ha paura delle streghe

Chi ha paura delle streghe?: Norvegia, anni Novanta. Il piccolo Luke (Jasen Fisher) è in vacanza con i genitori a casa della nonna paterna (l’attrice svedese Mai Zetterling qui al suo penultimo film) la signora Helga Evershim, un’anziana arzilla e accanita fumatrice di sigari. La vecchia signora trascorre le sue giornate a raccontare al nipotino storie sulle streghe. Secondo la donna, le streghe sono esseri mostruosi che esistono realmente e che si travestono con maschere, parrucche e guanti per sembrare delle vere donne.

Lo scopo di ogni strega è quello di eliminare dalla faccia della terra ogni bambino perché l’odore che questo trasmette è per una strega un fetore insopportabile. Luke, affascinato, ascolta i racconti folcloristici di sua nonna che lo mette in guardia dandogli una serie di indicazioni su come riconoscere una strega vera e su come evitarla.

Locandina ufficiale/Credit: Filippo Kulberg Taub

A causa di un brutto incidente, i genitori del bambino periscono e la nonna decide di portarlo in vacanza in un lussuoso albergo in Inghilterra prima di tornare in America secondo le volontà testamentarie dei genitori. Poco prima del viaggio, mentre gioca nella casetta costruita sull’albero, Luke incontra la sua prima strega: tutto corrisponde ai racconti della nonna e riesce ad evitare sia il serpente sia la cioccolata che quest’ultima vuole regalargli. Quella che sembrava essere la fine di una brutta favola nera, è però, solo l’inizio.

Nicolas Roeg firma “Chi ha paura delle streghe?” rimanendo fedele al capolavoro letterario

Il regista Nicolas Roeg si avvale delle grandi capacità di Jim Henson, il padre dei Muppets per regalare agli spettatori una pellicola senza tempo fatta di colpi di scena e battute al vetriolo. Il ragazzino e sua nonna si rivelano una coppia formidabile: lei eccentrica, senza un dito e fumatrice ossessiva di sigari; lui, piccolo, occhialuto biondo, ha sempre la battuta pronta e non è povero di spirito o di iniziativa.

Basato sul romanzo per tutte le età, Le streghe, del 1983 dello scrittore e aviatore britannico Roald Dahl, il film di Roeg cerca di rimanere il più fedele possibile al testo, modificando quasi esclusivamente il finale ritenuto all’epoca non adatto ad un pubblico di minori. Chi ha paura delle streghe? ha la fortuna di avere nel cast una prima donna di eccezione, la splendida Anjelica Huston, vincitrice di un Premio Oscar come migliore attrice non protagonista nel 1986 per L’onore dei Prizzi (Prizzi’s Honor) diretto da suo padre, John Huston (1906-1987).

L’interpretazione della tedesca Eva Ernst, dall’accento tagliente e dallo sguardo raggelante è quella più riuscita di tutto il film. Dietro la maschera della benefattrice che si occupa dell’infanzia maltrattata, si cela in realtà un mostro orribile, grande capo di tutte le streghe. In un ruolo minore ma decisamente interessante troviamo anche l’attore britannico Rowan Atkinson, celebre per la serie televisiva comica Mr. Bean (1990-1995) qui nei panni di uno strampalato ed eccentrico signor Stringer, direttore del lussuoso albergo inglese sul mare.

Un remake meno riuscito

Meno riuscito, ma riletto in chiave post moderna afroamericana e con Octavia Spencer e Anne Hathaway, è il remake del 2020 The Witches, più inquietante dell’originale e aiutato dalla nuova tecnologia digitale, seppur interessante, non riesce a mio parere ad eguagliare la pellicola del 1990. Riusciranno Luke e sua nonna a sconfiggere la congrega di streghe e soprattutto a salvarsi dalle grinfie della Grande Strega Suprema?

Buona caccia alle streghe a tutti!

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Studioso e appassionato di cinema internazionale. Ha dedicato i suoi studi alle grandi figure femminili del cinema del passato specializzandosi alla Sapienza di Roma nel 2007 e nel 2010 su Bette Davis e Joan Crawford. Nel 2016 ha completato un dottorato di ricerca in Beni culturali e territorio presso l’Università di Roma, Tor Vergata con una tesi sull’attrice israeliana Gila Almagor. Ha scritto diversi saggi e articoli di cinema e pubblicato l’autobiografia inedita in Italia di Bette Davis, Lo schermo della solitudine (Lithos). Oggi insegna Lettere alle nuove generazioni cercando sempre di infondere loro fiducia e soprattutto amore per la storia del cinema.

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