Viviamo in un periodo storico in cui ad affliggerci particolarmente sono i sentimenti e gli stati d’animo negativi, inaspriti in gran parte dagli stravolgimenti storico-sociali e culturali che si verificano ogni giorno. Guerre, epidemie, cataclismi e crisi economiche non fanno altro che accrescere paura, angoscia, frustrazione e delusione in ognuno di noi portando, il più delle volte, all’insorgenza di patologie mentali che neanche conosciamo. Certo, al di là delle cause scatenanti esterne, spesso il manifestarsi di tali sintomi può essere riconducibile a disturbi preesistenti, ma è innegabile che l’ambiente a noi circostante rivesta una parte fondamentale.
Al momento, ad esempio, tra le malattie psicologiche più comuni c’è la depressione. Essa è caratterizzata da una persistente tristezza, dalla perdita di interesse nelle attività quotidiane e da una sensazione di vuoto, diventando preferibilmente la compagna ideale di chi riscontra profonde difficoltà nel rapportarsi con la realtà circostante. Non si tratta, però, solamente di afflizioni emotive, ma possono esserci anche sintomatologie fisiche come l’affaticamento, difficoltà di concentrazione e disturbi del sonno.
Tra le cause della depressione, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo rilevante l’uso dei social media. L’eccessiva esposizione a contenuti filtrati o idealizzati, infatti, o il confronto costante con vite “perfette” e la dipendenza da like che minano l’autostima possono aumentare il senso di inadeguatezza e isolamento specialmente tra i giovani, sebbene le piattaforme virtuali non siano gli unici fattori scatenanti dello stato depressivo.
Il caso di Marco Bellavia
Non a caso, lo scrittore di fantascienza William Gibson una volta disse:
Prima di diagnosticarti depressione o bassa autostima, assicurati di non essere semplicemente circondato da stronzi
Un aspetto di cui Marco Bellavia sa più di qualcosa a riguardo. Ex volto della tv dei ragazzi degli anni ’90, tempo fa è finito al centro di un vero e proprio caso mediatico scoppiato in seguito alle sue confessioni all’interno della casa del Grande Fratello Vip. Difatti il conduttore aveva manifestato ai suoi coinquilini i propri disagi, ma a causa di un mancato sostegno da parte loro e della dinamica da “branco” creatasi nei suoi confronti, si era visto costretto ad abbandonare il reality. Da quel momento, la sua storia è finita sotto i riflettori ponendo l’attenzione su diverse problematiche emotive e psicologiche che spesso vengono sottovalutate.
Tuttavia, oggi il diretto interessato, a distanza di 2 anni da quell’esperienza, ha deciso di tornare a parlarne in un libro. “Depresso? Qui e ora“, questo il titolo, mette in luce le perplessità del suo autore, il quale condivide, con chiunque possa riconoscersi nelle pagine del suo memoir, il proprio percorso verso la rinascita.
Il percorso di rinascita e resilienza di Marco Bellavia in “Depresso? Qui e ora”
“Innanzitutto, devo dire che per me è stato veramente molto faticoso finire di scrivere questo libro, perché sono molti anni che scrivo, lotto e raccolgo appunti per riuscire a capire qualcosa. Sono almeno 15 anni che lavoro su questo progetto e su queste scritture. Per me chiudere quest’opera e poi rileggerla svariate volte, l’ho terminato ad agosto, è stato difficile. Tornare su quei ricordi, su quei racconti, molti belli per carità ma chiaramente tanti brutti, rivissuti poi con una nuova consapevolezza, mi ha provato sia fisicamente che mentalmente.
Una delle prerogative principali del mio testo è quella di riuscire a far comprendere a tutti coloro che lo leggeranno che potranno trarne un senso diverso a seconda dello stato d’animo che avrà nell’esatto momento in cui vi si approccerà. Questo perché si capirà e comprenderà ciò che per me significa la parola depressione, si capirà che il mio percorso e la ricerca di una salute mentale migliore, è una cosa che coinvolge tutti. Chi sta bene apprenderà un messaggio, come quello della bellezza che si cela dietro il mondo dello spettacolo, altri, invece, troveranno un consiglio per riuscire a superare un periodo di crisi, e di fragilità, quest’ultima dovuta alle volte per demotivazione o bassa autostima.
Scarsa informazione e consapevolezza
Un percorso lungo, alla fine del quale può sempre esserci una rinascita. Sono felice del riscontro positivo che ‘Depresso? Qui e ora’ sta ottenendo, anche perché in Italia purtroppo di problematiche legate alla salute mentale se ne parla davvero poco e quindi, questo parlarne poco, mi invoglia a farlo ancora di più. Il 30% degli italiani soffre di disturbi mentali.
C’è chi magari è solamente ansioso, chi magari è demotivato, chi è preoccupato per la stabilità del suo futuro, e così via. Sono diverse le sfaccettature e svariate le cause scatenanti: spesso e volentieri dettagli insignificanti o ritenuti di poco conto a cui non si presta la dovuta attenzione, semplicemente perché non si conoscono e comprendono vista la scarsa informazione a riguardo; oppure per via dell’impossibilità di accedere a cure adeguate; o ancora a causa della mancanza di personale preparato che possa rispondere alle richieste dei cittadini. Secondo me, bisognerebbe creare una squadra che aiuti le persone a vivere meglio mentalmente e a non mollare mai. Prima o poi esce sempre il Sole“!
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