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Il narcisista rifugge la profondità: preferisco piacere poco a tanti, piuttosto che tanto a pochi

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Nel mondo narcisista, la quantità vince sulla qualità perchè il narcisista rifugge la profondità, l’intimità e preferisce rimanere sulla superficie delle cose. Naturalmente questo vale per uomini e donne.

“Preferisco piacere poco a tanti, piuttosto che tanto a pochi”

è una affermazione che racchiude il cuore della logica narcisista: meglio essere riconosciuti da un’ampia folla, anche in modo superficiale, piuttosto che essere veramente compresi da pochi individui.

Il narcisista ha bisogno di attenzione costante

Il narcisista si nutre di riconoscimento. Il suo senso di identità non è stabile e deve essere costantemente rifornito dall’esterno. Piacere a molti, anche se in modo superficiale, significa avere una continua fonte di conferme. Non importa che siano passeggere, purché siano numerose. Un grande numero di persone che gli tributano attenzione, è meglio di quei pochi individui che, conoscendolo a fondo, potrebbero accorgersi della sua inconsistenza emotiva.

La paura della profondità: il narcisista evita i legami autentici

Se un rapporto si approfondisce, la persona narcisista sa (a un livello più o meno consapevole) che l’altro potrebbe iniziare a vedere oltre la maschera. Le relazioni superficiali, invece, permettono di controllare l’immagine che si proietta. Nessuno, tra i tanti che lo ammirano fugacemente, avrà il tempo o la voglia di mettere in discussione la sua autenticità.

Il narcisista moderno trova nel mondo digitale il suo habitat perfetto. Un like, una visualizzazione, un follower in più valgono più di una connessione reale. Anche qui, meglio avere migliaia di persone che apprezzano un post senza conoscerlo davvero, piuttosto che pochi individui che comprendano il suo vero io. La società attuale, con la sua corsa continua alla visibilità, non fa che rafforzare questa tendenza.

Il vuoto dietro l’applauso: il narcisista è condannato alla solitudine

Chi si lega a un narcisista spesso si trova a dover affrontare una realtà dolorosa: l’attenzione ricevuta non era autentica, l’interesse non era profondo. Dopo il fascino iniziale, arriva la sensazione di essere stati usati, di aver dato tanto senza ricevere nulla in cambio. È qui che l’inganno si rivela, lasciando dietro di sé una scia di delusione e smarrimento.

Alla fine, il problema del narcisista è che questa strategia non riempie mai davvero il suo vuoto interiore. I tanti che lo ammirano oggi, domani capiranno il giochino e si allontaneranno oppure semplicemente avranno altro da fare con i “pochi” che avranno scelto di volere autenticamente nel loro cammino. E lui dovrà ricominciare da capo, in un circolo vizioso di ricerca di attenzioni, sempre più fugaci e sempre meno soddisfacenti, soprattutto con il passare degli anni. Quello che il narcisista non sa (o forse lo sa ma pensa ancora di essere più speciale degli altri e quindi di cavarsela sicuramente) è che ad un certo punto della vita, smette di performare e dovrà affrontare la solitudine.

E allora la domanda è: vale davvero la pena di piacere poco a tanti, se nessuno di questi sarà mai davvero presente quando il sipario si chiuderà?

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Studi classici, una laurea in Lettere e Filosofia, e un tesserino dell’Ordine dei Giornalisti. Questo è il CV in estrema sintesi. Ma quello che veramente la descrive è l’amore per la musica, per i libri, il teatro e i viaggi. Ama cucinare le torte e prendersi cura delle sue piante. Odia i calcoli matematici, le percentuali e i problemi di geometria. Ama stare in mezzo alla gente ma ama ancora di più stare con se stessa. Ama la Sicilia, i suoi colori, sapori e tramonti. Ogni volta che la vita le sembra difficile, cerca di raggiungere uno scoglio, si siede e ne parla con il mare.

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