Fedez, in occasione della serata dei duetti del Festival di Sanremo (clicca QUI per il commento alla serata), ha rivisitato il testo “Bella Stronza” di Marco Masini, aggiornandolo alla sua personale sensibilità. Chi ha avuto una relazione tossica con un narcisista ed è riuscita ad uscirne e a togliergli anche l’ultima maschera potrebbe avere una visione diversa del testo da lui rivisto e trovare del narcisismo travestito da pentimento.
Dietro l’apparente ammissione di colpa e il tono sofferente, spesso si nasconde un tipico meccanismo narcisistico: il falso pentimento che permette di conservare la posizione della vittima.
Fedez, quadro perfetto del meccanismo narcisistico?
Fedez, nei suoi versi, racconta il dolore post-rottura, notti insonni e incubi…
Ora passo notti insonni/Per colpa dei sogni brutti
canta, enfatizzando il proprio tormento interiore.
Cita addirittura una ferita fisica:
Ho una cicatrice sulla pancia
Che mi ha fatto meno male
per sottolineare che il dolore emotivo che prova è peggiore di quello fisico. Un quadro che potrebbe essere perfetto per l’autocommiserazione, un diario del dolore che ruota esclusivamente intorno a se stesso.
La donna destinataria della canzone è una bella stronza?
Sei una statua di sale
Appoggiata sulle mie ferite
Ho visto tutti i miei castelli
Dissolversi in granelli
Mi chiedo “Perché le trappole
Hanno occhi così belli?
Da queste parole, se dovessimo analizzarle, sarebbe facile pensare che la carnefice sia lei, no?
Un altro passaggio che mi colpisce molto, che sembra quasi un ossimoro:
Ora siamo due estranei che si conoscono benissimo
una frase che potrebbe riflette il classico atteggiamento del narcisista che trasforma la distanza emotiva in un concetto poetico, senza mai interrogarsi sul danno arrecato all’altro.
Ma il punto più emblematico è in questi versi:
Grazie a me ora confondi lo schifo con l’amore,
chi cerca quello che non deve,
trova quello che non vuole
Qui ci si spinge veramente oltre: il narcisista ammette che ha danneggiato la donna, ma allo stesso tempo insinua che sia stata lei a cercare la rovina. È il colpo di scena perfetto della manipolazione: l’ammissione parziale che serve solo a ribaltare la colpa sulla vittima. Non è lui che ha fatto soffrire, è lei che ha voluto vedere l’amore dove non c’era; non è lui ad aver sbagliato, è lei che ha cercato nel posto sbagliato. Così, il cerchio si chiude: il dolore di lei diventa un suo errore, mentre il dolore di lui è quello che conta.
Ti ho dato tutte le ragioni per essere una bella stronza
canta alla fine, come a dire: sì, ho sbagliato, ma alla fine sei comunque stronza. Potrebbe essere questo il classico gioco manipolatorio del narcisista che simula le scuse per poi ribaltare la responsabilità?
Narcisismo: il pentimento è un effetto scenico
Dove non c’è pentimento o dove non si chiede scusa, non c’è una reale assunzione di colpa. E solo chi è uscito da una relazione con un narcisista lo sa bene, senza alcuna ombra di dubbio. Il pentimento è un effetto scenico, un trucco retorico che serve solo a mantenere il controllo della narrazione. La vittima non è lei, la donna ferita: è lui, il povero uomo straziato dalla sua stessa coscienza.
Quante volte abbiamo sentito discorsi simili? Quante donne si sono sentite dire “scusa, ma tu mi hai fatto impazzire”? Quante hanno dovuto affrontare la rabbia dell’uomo che soffre non per il male che ha fatto, ma perché non è stato capito?
Masini, con la sua versione originale del brano, dipingeva un rancore sincero, un urlo di dolore che non pretendeva compassione. Fedez, invece, sembra regalarci una versione dell’uomo che non si assume mai la responsabilità piena delle sue azioni, perché troppo occupato a contemplare le proprie ferite.
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