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Magpie Recycling Project: quando tutti, persino gli animali, sono chiamati a fare qualcosa per l’ambiente

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Magpie Recycling Project

Al giorno d’oggi, il riciclo è un po’ come un gioco di società in cui tutti si impegnano, ma in fondo nessuno conosce davvero ogni singola regola. Armati di buona volontà, in effetti, separiamo carta, plastica e vetro, anche se tra dubbi ed imprevisti (il cartone della pizza?!), a volte, sembriamo più artisti dell’incertezza che paladini dell’ecologia. Insomma, siamo un po’ goffi, ma nel complesso ci proviamo, sperando di lasciare il mondo un po’ più pulito di come l’abbiamo trovato. Un po’ quello che si augurava l’ingegnere specializzato in robotica industriale Hans Forsberg nel momento in cui diede vita al “Magpie Recycling Project”.

Uomo – animale – ambiente: il trittico alla base del “Magpie Recycling Project”

Quella di Forsberg è un’iniziativa unica e brillante che mescola scienza, intelligenza animale e un pizzico di ironia. Nel corso del 2020, infatti, egli ha osservato il comportamento delle gazze nel suo giardino e ha notato la loro curiosità per gli oggetti umani, come le serrature delle lanterne, tant’è che una volta disse:

Mi sono reso conto che questi uccelli sono capaci di molto di più di quanto pensiamo, quindi perché non provare a insegnare loro qualcosa di utile per l’ambiente?

E così, vedendo in queste abitudini un potenziale, ha deciso di mettere alla prova l’ingegno di questi volatili attraverso un sistema di ricompensa in cambio di piccoli rifiuti.

Ideazione e attuazione

In poco tempo, ha costruito una macchina che distribuisce cibo (ad esempio, arachidi) ogni volta che una gazza inserisce un tappo di bottiglia in un’apposita fessura. Dotato di un Raspberry Pi, telecamere e sensori, il dispositivo rileva l’offerta di “spazzatura” e dispensa il premio. Questo progetto, nato come un esperimento fai-da-te, ha richiesto molta pazienza, soprattutto perché gli adulti della colonia di gazze erano inizialmente diffidenti. Ma, come si è poi scoperto, i giovani hanno mostrato più coraggio e curiosità, diventando i principali “riciclatori” del quartiere​

L’idea ha risvolti sicuramente divertenti ma prima di ogni altra cosa profondi: se anche degli uccelli possono “fare la loro parte” per l’ambiente, cosa ci impedisce di fare altrettanto? Forsberg, affascinato dalle capacità cognitive delle gazze, sogna persino di insegnare loro a raccogliere mozziconi di sigarette o altri rifiuti più grandi, trasformando queste semplici scambi in un sistema di pulizia urbano. Tale approccio è diventato celebre sui social, incantando il pubblico e ispirando discussioni sul potenziale educativo e ambientale dell’iniziativa.

Che dire, una perfetta fusione di tecnologia e comportamento naturale, che non solo diverte, ma sprona anche (e soprattutto) gli esseri umani a riflettere sulla loro responsabilità (le medesime che spesso e volentieri preferiamo ignorare) verso l’ambiente​ e coloro che lo popolano!!!

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