Il 26 agosto di ogni anno, a partire dal 2004, si celebra la Giornata Internazionale del Cane. Nata negli Stati Uniti, essa rappresenta una ricorrenza che va a porre l’accento sul legame incredibilmente indissolubile che si crea tra l’uomo e il suo migliore amico a quattro zampe. E la data, per giunta, non è affatto casuale. Anzi, è strettamente legata a Colleen Paige, attivista ed educatrice cinofila che nel medesimo giorno, di tanto tempo fa, quando era ancora una bambina, adottò per la prima volta un cane e instaurò con lui un rapporto intimo e duraturo.
Perché è così importante la Giornata Internazionale del Cane?
La Giornata Internazionale, con il passare del tempo, ha acquisito una notevole importanza per la gente, al pari dell’animale che essa stessa si accinge a celebrare. Ormai è assodato, infatti, che il cane abbia un forte impatto positivo sul benessere fisico, emotivo e psicologico delle persone, un impatto che si definirebbe quasi terapeutico. Non caso, è divenuto di uso comune ricorrere alla pet therapy che permette, attraverso le modifiche delle funzioni biochimiche del cervello umano, di aumentare benevolmente il tono dell’umore.
Nonostante gli abbandoni continuino ad essere numerosi, per fortuna sono tantissime le persone che decidono di portare sempre con loro i cani, perfino in vacanza, ed esistono da tempo addirittura delle spiagge che consentono l’ingresso anche ai cani. Io, ad esempio, vivo da più di 7 anni una bellissima storia di amore puro con Aaron Spirit III, un American Pitbull e mio amico più fedele, campione di frisbee e baci, e tifoso del Napoli. Amatissimo da grandi e piccini, è conosciuto ovunque in Italia e viaggia tantissimo. Mi sopporta e supporta in tutto, ha persino fatto visita ad un reparto ospedaliero di bambini ed è testimonial dell’Associazione Mai Piu’ Solo ODV ETS.
Un legame empatico indissolubile
Un animale costruisce un legame empatico e i benefici si estendono sia livello mentale che fisico. Il corpo si rilassa, il battito cardiaco si riduce, come la pressione sanguigna, e vengono rilasciate maggiori quantità di cortisolo ed endorfine. Il rapporto con un cane, inoltre, non si riduce ad un mero legame di proprietà, ma è un qualcosa di più. Esso è fatto di reciprocità, rispetto e affetto condiviso, una convivenza di comprensione, sostegno, amore puro e speciale.
Per il nostro cane siamo il pilastro più importante della sua vita. A tal proposito, gli esperti di comportamento animale spesso paragonano il ruolo del pet-parent a quello di un genitore per un bambino. Qualora qualcuno non lo sapesse, egli è in effetti in grado di percepire i nostri sentimenti, positivi o negativi che siano, e sono coinvolti attivamente nel tessuto emotivo delle famiglie. Per questo è doveroso, da parte nostra, garantire al nostro cane un’atmosfera di serenità in casa.
Per chi ne fosse all’oscuro, per dire ti amo al proprio cane, basta accarezzarlo sul petto anziché sulla testa. Non dimentichiamo, poi, che un cane ti cambia la vita, ti costringe a uscire, camminare, fare moto, interagire con gli altri e per i single in cerca di amore, a conoscere, magari al parco, anche l’anima gemella!
Hachikō, storia vera di un amore a cui in pochi credono
Una chiara dimostrazione di quanto detto sinora è data dalla celebre pellicola Hachikō, che vede protagonista l’omonimo cane. Cane di razza Akita, è divenuto famoso per la grande fedeltà nei confronti del suo padrone, il professor Hidesaburō Ueno, agronomo giapponese. Dopo la sua morte improvvisa, il cane si reca ogni giorno, per quasi dieci anni, ad attenderlo, invano, alla stazione di Shibuya, dove l’uomo partiva ed arrivava quotidianamente in treno. Hachikō è diventato, in Giappone, un emblema di affetto e lealtà e nel 1934 al fedele animale fu dedicata una statua.
Gli abbandoni continuano, ma i modelli da seguire ci sono
Al di là di tutto questo, però, come già accennato poco fa, sono aumentati gli abbandoni, che tra le altre cose restano punibili penalmente. Un cane non è un giocattolo, ma è come un figlio e anche quando cresce, non è in grado di farsi da mangiare da solo, andare in bagno, occuparsi di se stesso sebbene rimanga comunque capace di dare sempre amore. Perciò, chi dobbiamo chiamare bestie, in una società nella quale l’abbandono dei propri animali- e anche dei propri figli bisogna dire – è in continuo aumento?
Questi esseri dis-umani non comprenderanno mai cosa sia l’amore se non sono in grado di trasmettere un po’ ai propri animali, preferendo di gran lunga lasciarli per strada anziché prendersene cura. Gli animali, ma specialmente i cani, sono i nostri più fedeli amici, non ci giudicano, ci accettano per come siamo. Ci perdonano sempre e percepiscono quando una lacrima sta per solcare il nostro volto prima che esca dal nostro bulbo oculare.
Il cane possiede la bellezza senza la vanità, la forza senza l’insolenza, il coraggio senza la ferocia, e tutte le virtù dell’uomo senza i suoi vizi
Da Beacon a Briciola, passando per Ruscoe
Così scriveva Lord Byron moltissimi anni fa e perfino oggi mi riesce difficile dargli torto. Peccato solo che in molti non abbiano ancora compreso appieno le sue parole. Eccezion fatta, naturalmente, per le ginnaste statunitensi che quest’anno hanno preso parte alle Olimpiadi di Parigi insieme a Beacon. Egli è una vera “star” in America, tanto da esser invitato nei talk show, e possiede un profilo Instagram con una carrellata di foto. È un Golden Retriever da terapia e ha fatto compagnia ai campioni in gara per gli USA.
Come lui c’è Briciola, il cane mascotte dei Carabinieri a cavallo del 4° Reggimento di Tor Quinto, a Roma. La piccola meticcia aveva solo un anno quando è stata “arruolata” nel 2014 dai Carabinieri sotto l’ala protettiva del maresciallo Fabio Tassinari, capo Fanfara del 4º Reggimento a Cavallo. Oggi può vantare una consolidata carriera nell’Arma e anche il grado di vicebrigadiere conseguito nel 2018. È un cane di alta rappresentanza e ha ruolo molto importante per la trasmissione dei valori dell’Arma. Pensate che è nata il 5 giugno 2013, giorno di fondazione dell’Arma, e ha fatto il suo esordio ufficiale tra le fila del reggimento proprio nel giorno nell’anniversario del bicentenario.
E per non parlare, infine, di Roscoe, il bulldog di undici anni che tiene compagnia al pilota di Formula 1 Lewis Hamilton. Per quest’ultimo è come un familiare, ma è anche una star di Instagram e al pari del suo padrone segue una dieta vegana.
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